martedì 21 Gennaio 2025

Poker Teorema di Baluga

Published on Gennaio 3, 2012 by   ·   No Comments

Ad alcuni la parola teorema richiamerà alla mente brutti ricordi risalenti alle scuole medie e alla geometria. Ad altri invece, molto più semplicemente, una canzone che parla dei rapporti fra uomini e donne.

Eppure anche nel poker ci sono dei teoremi che hanno tutte le carte in regola per essere ritenuti validi, con tanto di enunciato e applicazioni.

Il teorema di Baluga prende il nome dal suo ideatore, Baluga Whale, utente del forum americano 2+2. Giocatore di cash game di grande talento, nel 2006 Andrew Seidman, questo il suo vero nome, scrisse quanto segue:

“Se dopo un rilancio pre-flop, riceviamo un raise al turn, anche con top pair dovremmo rivalutare la forza della nostra mano e pensare di foldare il colpo”.

Il teorema è valido essenzialmente per il cash game micro-stake, midstake e contro avversari che giocano un poker ABC.

A limiti superiori la sua utilità potrebbe decadere, ma ritengo sia corretto non accantonarlo mai del tutto.

Vediamo un esempio pratico:
cash game 9-handed, 50/1

da UTG+1 spilliamo ak e rilanciamo standard x3. Il giocatore di bottone, TAG, flatta. Sb, Bb fold.

Flop: Ac7d8s (pot 7,50$)

Siamo Oop ma abbiamo top pair top kicker, quindi decidiamo di andare in continuation bet puntando 5$. Buttone chiama ancora una volta.

Turn: 3d (pot 14,50&)

La carta che cade al turn è apparentemente fuori dal range di op ed è buona per provare a prendere valore dalla nostra coppia anche al turn, con una 2barrel. Puntiamo ¾ del pot ma questa volta veniamo spiazzati da un raise del villain.

A questo punto, secondo il teorema di Baluga, noi dovremmo foldare la nostra mano, questo perché pur avendo un buon punto sono veramente pochi i punteggi nel range di villain TAG che battiamo.

La sua action è praticamente polarizzata su “nuts o bluff”.

A parte il bluff dunque, nel suo range “vero” non battiamo più nulla in quanto con un asso, una coppia inferiore nella maggior parte dei casi egli continuerebbe a flattare.

In ogni caso, se decidessimo di chiamare la sua puntata per rivalutare nella street successiva, al river ci ritroveremmo oop a subire il gioco del nostro avversario che, con un piatto enorme, potrebbe pensar bene di puntare sia con un set quanto con air e noi saremmo nella spiacevole situazione di giocarci uno stack con un punteggio, a questo punto marginale, come top pair.

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