Siamo nella fase più delicata del nostro sit&go, dove alcuni dei consigli dati negli articoli precedenti non valgono più: la bolla. In un sit&go 9 handed si è in bolla quando si attende l’eliminazione dell’ultimo dei giocatori non premiati, il quarto classificato. Dei quattro giocatori rimasti 3 vinceranno qualcosa mentre per lui non ci sarà niente. Per evitare di essere proprio noi a fare questa fine è dunque importante commettere il minor numero di errori e applicare rigorosamente l’icm.
Il payout in un sit&go 9-handed è suddiviso in queste proporzioni: 50% al primo, 30% al secondo, 20% al terzo (in verità è sempre qualcosa in meno del 20%). In sostanza, durante le fase della bolla, noi stiamo giocando per il 60%. Ad ogni modo, il fatto che il gap fra il quarto ed il terzo posto sia tanto elevato in termini di $, non deve portarci a giocare scaredmoney perché chiudersi, come detto nell’articolo in cui abbiamo parlato della strategia nelle fasi finali, è la via più lenta e dolorosa per morire dissanguati dai bui. Ora analizzeremo caso per caso il comportamento più corretto da tenere a seconda del nostro stack.
Shortstack: Sicuramente è la situazione peggiore, ma non tutto è perduto, con un double-up possiamo facilmente invertire le sorti del torneo. Da shortstack non abbiamo nulla da perdere quindi dovremmo giocare con uno stile maniac, in particolare su giocatori che hanno uno stack medio. Aggredire i loro bui con qualsiasi carte ci garantirà più facilmente di vincere il pot uncontested perché i nostri avversari sapranno che perdendo lo showdown potrebbero diventare loro gli shortstack del tavolo. Qualora dovessimo trovarci nella sgradevole situazione di avere uno stack minuscolo (sotto i 3bb), quindi senza fold equity, potremmo iniziare a valutare l’ipotesi di mettere una mano davanti alle carte e chiamare il push di qualcuno dei nostri avversari, soprattutto se si tratta del chipleader. Questo per il semplice fatto che essendo cortissimi ed essendo in bolla, in fronte ad un nostro push, gli altri giocatori potrebbero momentaneamente coalizzarsi per eliminarci e dover giocarci il torneo in uno showdown contro più di un avversario, chiaramente riduce le nostre chance di vittoria. Al contrario, il push di un altro avversario dallo stack grande [ci isolerà da tutti gli altri garantendoci quanto meno la sicurezza di giocarci il colpo in HU], senza contare che prenderemo ulteriore valore dalla dead money nel piatto data dai bui e dalle ante.
Stack medio: In queste circostanze la tendenza è quella di chiudersi in attesa che qualcuno, possibilmente il chipleader, magari l’altro stack medio, sicuramente non noi, elimini lo shortstack. Purtroppo questo potrebbe non avvenire e qualora il corto dovesse vincere un double-up ci ritroveremmo noi ad essere nella sua condizione. Con uno stack medio sarà importante evitare di scontrarci con il chipleader, anche se questi dovesse bullare come spesso capita nelle situazioni da bolla. Qualora dovesse esserci un giocatore cortissimo ancora in gioco, ad un push del chipleader dovremo amaramente foldare anche mani molto forti come 9-9 o assi alti. Il modo migliore per non lasciarci dissanguare dai bui rimane sempre quello di aggredire lo shortstack e l’altro nostro paristack. Abbiamo ancora una discreta FE e su questa dobbiamo fondare i nostri steal.
Chipleader: In bolla i giocatori diventano tutti scaredmoney. Chi ha giocato parecchi sit&go sa benissimo che la situazione più frequente è quella di un all-in cui seguono tanti fold, questo perché nessuno ha voglia di giocarsi il torneo in un coinflip. Qualora al tavolo dovesse esserci qualcuno con uno stack minuscolo noi dovremmo andare all in quasi con qualsiasi mano. Difficilmente i giocatori con stack medi chiameranno col rischio di uscire in bolla, ricordatevi che in questo momento le loro chips varranno più delle vostre, è icm a dircelo: qualora voi perdeste 2000 chips avreste ancora buone possibilità di vincere del denaro vero. Se loro perdessero 2000 chips sarebbero invece definitivamente eliminati.
Un esempio di una tipica situazione da bolla:
giocatore A: t7000
giocatore B: t3000
giocatore C: t2500
giocatore D: t1000
con bui 250-500 il giocatore A dovrà pushare qualsiasi mano indipendentemente dalle sue carte. Tutti dovranno chiamare l’all in del giocatore D. I giocatori B e C invece dovranno accuratamente evitare scontri con il giocatore A.
Una volta scoppiata la bolla ci ritroveremo in 3. A questo punto, assegnato il 60% del montepremi, se osserverete il payout nella lobby vi renderete autonomamente conto che il nostro obiettivo dovrà essere quello di arrivare primi e le differenze fra un terzo e un secondo posto non giustificano più uno stile chiuso: è il momento di rischiare, così da arrivare all’heads-up con uno stack competitivo e portare a casa il 50% del montepremi.
In heads-up sarà fondamentale conoscere il nostro avversario e possiamo scommetterci che dopo un intero torneo le informazioni in nostro possesso saranno sufficienti per valutare come comportarci contro di lui, quando pushare e con che carte chiamare. Alcuni giocatori sostengono che essendo i bui probabilmente molto alti in questa fase, sia necessario andare all in sempre. Questo, contro certi avversari più chiusi che non conoscono le dinamiche dell’heads-up può essere una linea valida da tenere.
In altri casi fare una selezione delle proprie mani non è un errore. Ad esempio io pusho tutte le coppie, tutti gli assi, i K, le donne e le coppiette, ma non esiste un vero e proprio schema, bisognerà adeguarsi ai range del nostro avversario e alla dimensione degli stack. Per questo, In conclusione, possiamo affermare che il gioco in heads-up è essenzialmente un gioco di range vs range.
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