martedì 19 Marzo 2024

Quando chiamare un all-in preflop

Published on Ottobre 14, 2013 by   ·   No Comments

La chiamata di un all-in effettuato da un altro giocatore nella fase preflop di una mano è senza dubbio una situazione altamente spettacolare. Al di là dell’emozione di vedere scontrarsi due stack, che in alcuni casi potrebbero essere anche di dimensioni notevoli, resta che tale mossa deve va ben ponderata prima di essere messa in atto.

A livello generale possiamo dire che chiamare un all-in preflop ci potrebbe permettere di conseguire i seguenti 3 benefici:

–         escludere un avversario dal torneo. L’eliminazione di un concorrente oltre ad aumentare l’equity di tutti i giocatori al tavolo e, pertanto, anche la nostra si dimostra una mossa chiave qualora effettuata in zona bolla;

–         dare una significativa dimostrazione di forza agli altri giocatori. Infatti, chi siede al tavolo con noi, nel proseguimento del torneo rifletterà molte volte prima di fare un all-in poiché avrà la certezza che noi non abbiamo alcun timore nel chiamarlo, visto e considerato che lo abbiamo già fatto in precedenza;

–         incremento del proprio stack in maniera sostanziale. Qualora la nostra combinazione fosse davvero solida (mani monster), chiamare un all-in preflop ci garantirebbe delle ottime probabilità di vincere allo show-down, aumentando così in maniera notevole la nostra dotazione di chip;

Peraltro, va anche soggiunto che nel caso in cui lo stack dell’avversario che rilancia all-in fosse una piccola parte del nostro, potremmo vedere la sua puntata anche in presenza di combinazioni medie. Infatti, anche in caso di non vittoria della mano il beneficio della dimostrazione di forza sarebbe comunque conseguito e il nostro stack, nonostante la sconfitta, non vedrebbe che ridursi in maniera marginale.

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